Benvenuti nel sito web Grande Oriente Della Svizzera

logo-gos-2023

Grande Oriente
Della Svizzera

Saggezza, forza, bellezza

Insieme per il progresso dell’umanità

Il villaggio di Blatten, situato nelle Alpi vallesane, è stato recentemente colpito da una tragedia naturale di rara intensità. A seguito del crollo di un ghiacciaio, il comune è stato in gran parte devastato, lasciando numerose famiglie senza tetto, infrastrutture distrutte e una popolazione profondamente provata.

Di fronte a questa drammatica situazione, il Gran Oriente di Svizzera lancia un appello alla solidarietà. Fedeli ai nostri principi di fratellanza, umanità e impegno sociale, non possiamo rimanere indifferenti alla sofferenza dei nostri concittadini. La nostra catena di solidarietà non può essere solo un simbolo: deve manifestarsi con gesti concreti, con un impegno visibile nel mondo profano.

Per questo motivo invitiamo tutte le Logge del Gran Oriente di Svizzera, nonché ogni Fratello, ogni Sorella e ogni cittadino o amico dei nostri valori, a partecipare a una raccolta di doni a favore delle vittime di Blatten.

Tutti i fondi raccolti tramite il nostro sito web fino al 30 giugno 2025 saranno interamente devoluti al comune colpito dal disastro, a sostegno degli sforzi di ricostruzione e di aiuto umanitario.

Le donazioni possono essere effettuate a titolo individuale o a nome di una Loggia. Che sia modesta o importante, ogni donazione testimonia uno spirito di fratellanza viva.

Con il lancio di questa iniziativa, il Grande Oriente di Svizzera afferma la sua volontà di essere un attore fraterno e responsabile nella società svizzera. La solidarietà non è una parola: è un atto. E oggi è nostro dovere massonico tendere la mano a coloro che, in pochi istanti, hanno perso tutto.

Blatten è un villaggio. Ma è anche un simbolo. Quello della nostra interdipendenza, della fragilità dei nostri equilibri e della forza che abbiamo, insieme, per ricostruire ciò che è stato distrutto.

Contiamo su di voi. Fraternamente, sinceramente e con speranza.


RISULTATI DELL’OPERAZIONE DI SOLIDARIETÀ: Blatten: ritorno sulla forza della nostra catena di solidarietà

Abbiamo ricevuto un totale di 2675 franchi svizzeri per Blatten. 

Procederemo al versamento di questi fondi e ringraziamo calorosamente e fraternamente tutti coloro che hanno risposto alla nostra iniziativa.

Il Grande Oriente di Svizzera non è rimasto inerte e ha fatto appello alla nostra catena di solidarietà organizzando una raccolta fondi tramite il proprio sito internet. Sono stati raccolti quasi 3000 franchi, che sono stati devoluti alle vittime di Blatten. Va qui lodata la forza della nostra catena di solidarietà e dei nostri strumenti che ci consentono ormai di realizzare questo tipo di operazioni dal nostro sito internet”. 

Il Gran Maestro del Grande Oriente di Svizzera, Christophe Ravel

Da notare che le reazioni di solidarietà sono state ampiamente apprezzate, ma alcuni si chiedono se un piccolo comune abbia davvero bisogno di così tanto denaro.

Dietro i numeri, tuttavia, si nasconde una realtà umana e logistica complessa. Non si tratta solo di ricostruire alcune case: bisogna ricollocare le famiglie, mantenere un tessuto sociale, sostituire intere infrastrutture, preservare un patrimonio. E soprattutto, decidere il futuro.

Perché è proprio qui che sta il dilemma. Il terreno di Blatten è diventato troppo pericoloso per poter prevedere una ricostruzione in loco. Una commissione sta già lavorando a un progetto di trasferimento: una nuova Blatten, altrove, forse in pianura. Ma cosa è un villaggio senza il suo luogo, senza la sua memoria, senza le montagne che lo circondano? Si può davvero trasferirlo senza tradirne l’identità?

I milioni versati non sono una soluzione, ma una possibilità. Quella di reinventare, non di restaurare. Quella di ricostruire per il domani piuttosto che rimpiangere il passato. Questa tragedia alpina mette in luce le sfide che il clima, i rischi naturali e l’evoluzione del territorio impongono alla Svizzera. Blatten diventa suo malgrado un simbolo: quello di un Paese che deve imparare a scegliere tra conservazione, adattamento e rinuncia, anche quando le pietre sono ancora calde.