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La 33ᵉ edizione dei Rencontres Humanistes et Fraternelles Africaines et Malgaches (REHFRAM) si è svolta a Oyo, in Congo, riunendo ancora una volta le obbedienze africane per dibattere sulle questioni ambientali: “Quali valori massonici di fronte alle sfide del cambiamento climatico in Africa e in Madagascar”. Sono state invitate anche le obbedienze del Nord, tra cui il Grande Oriente di Svizzera.

Il riscaldamento globale è una delle maggiori sfide che il mondo deve affrontare oggi. Tuttavia, l’Africa è particolarmente vulnerabile ai suoi effetti a causa del suo clima arido, della sua dipendenza economica dall’agricoltura e delle sue infrastrutture limitate. Di fronte a questa crisi ambientale, la Massoneria, con i suoi valori di umanesimo, responsabilità e giustizia, può svolgere un ruolo essenziale nell’adozione di soluzioni sostenibili e inclusive.

Durante questa evoluzione di REHFRAM sono stati affrontati anche altri temi di attualità. In primo luogo, i partecipanti hanno espresso il desiderio di vedere le istituzioni intraprendere azioni più concrete di fronte alle sfide contemporanee. In secondo luogo, è stata sollevata la questione dell’aumento del nazionalismo e del razzismo in Europa, suscitando grande preoccupazione. Avendo accesso ai media europei, hanno notato un’erosione dei valori umanistici in diverse vecchie democrazie. Infine, la situazione nella Repubblica Democratica del Congo è molto preoccupante. La guerra sta colpendo il cuore dell’Africa ed è imperativo attuare tutte le misure necessarie per raggiungere una soluzione negoziata. In quest’ottica, i membri della CPMAM (Conferenza delle Potenze Massoniche Africane e Malgasce), la controparte laica del Rehfram, hanno adottato la Dichiarazione di Oyo, condannando fermamente l’aggressione contro la Repubblica Democratica del Congo e chiedendo una soluzione rapida e pacifica a questa crisi.


Dichiarazione di OYO dell’8 febbraio 2025


Christophe Ravel

Da tre anni il Grand Orient de Suisse è invitato a partecipare a questi incontri umanistici. Questo gesto simbolico segna la sua apertura al mondo e il suo desiderio di costruire ponti tra i popoli. Il Gran Maestro Christophe Ravel terrà due discorsi sulle azioni intraprese dalla sua obbedienza per evidenziare i problemi dei nostri fratelli e sorelle in Africa. In due occasioni, durante i suoi interventi alla CPMAM e alla REHFRAM, ha ricordato l’importanza di attuare una proposta già avanzata e adottata alla REHFRAM 2021, ovvero la creazione di una Carta massonica sulla risoluzione dei conflitti armati e la creazione di un organismo di mediazione.

L’Africa si sta riscaldando più velocemente della media globale. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale, dal 1991 il continente si è riscaldato di 0,3°C per decennio. Questo fenomeno sta esacerbando la siccità, soprattutto nel Corno d’Africa e nel Sahel, minacciando le risorse idriche e l’agricoltura.

Il settore agricolo, che occupa quasi il 60% della popolazione africana, è molto sensibile ai rischi climatici. Siccità prolungate, inondazioni e degrado dei terreni riducono i raccolti e mettono a rischio la sicurezza alimentare di milioni di persone. La FAO stima che entro il 2050 i raccolti agricoli in Africa potrebbero diminuire del 20%, mentre la popolazione del continente è destinata a raddoppiare.

Lo stress idrico è in aumento a causa del calo delle precipitazioni e dell’eccessivo sfruttamento delle acque sotterranee. Già oggi, 1 africano su 3 non ha accesso a una fonte affidabile di acqua potabile. La rapida urbanizzazione e la crescita di attività industriali non regolamentate stanno aggravando questa crisi.

Secondo la FAO, ogni anno l’Africa perde circa 3 milioni di ettari di foresta. Questa deforestazione, legata all’espansione agricola e al disboscamento illegale, indebolisce gli ecosistemi, riduce la biodiversità e diminuisce la capacità del continente di assorbire CO2.

L’Africa è sempre più esposta a fenomeni meteorologici estremi: cicloni, tempeste e inondazioni. Questi disastri colpiscono le infrastrutture, sfollano le persone e aggravano la povertà.

La Massoneria, fondata sui principi dell’umanesimo, della solidarietà e della giustizia, può contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico in Africa attraverso una serie di aree di azione.

Può svolgere un ruolo cruciale nella diffusione delle conoscenze organizzando conferenze, dibattiti e workshop sul cambiamento climatico. Incoraggiando la consapevolezza collettiva, consente ai suoi membri e alla società civile di adottare comportamenti più responsabili.

Di fronte alle sfide climatiche, può incoraggiare iniziative locali per aiutare le popolazioni vulnerabili ad adattarsi. Ad esempio, il finanziamento di progetti di irrigazione, riforestazione o accesso all’acqua potabile contribuirebbe a rafforzare la resilienza delle comunità. Il progetto di riforestazione attualmente in corso in Congo ne è un esempio. I partecipanti al Rehfram 2025 hanno piantato simbolicamente un albero nella foresta della fraternità.

Le logge massoniche possono promuovere l’impegno civico sostenendo leggi e politiche che promuovono lo sviluppo sostenibile. Ciò include la lotta alla deforestazione, la protezione delle risorse idriche e la riduzione delle emissioni di gas serra.

La Massoneria può sostenere iniziative agricole rispettose dell’ambiente, come l’agroforestazione, l’irrigazione sostenibile e l’uso di sementi resistenti a condizioni climatiche estreme. Può anche promuovere l’imprenditoria verde per incoraggiare i giovani a investire in soluzioni ecologiche.

I partecipanti ai vari workshop hanno avanzato un’ampia gamma di proposte. Queste saranno riassunte in una relazione che il Comitato organizzativo pubblicherà al più presto.

In conclusione, possiamo dire che, come sempre, le possibilità ci sono. Non resta che metterle in pratica, il che richiede una precisa volontà politica, ma soprattutto una determinata volontà individuale. L’analisi raramente manca, ma l’attuazione sì. Per questo i partecipanti aspirano collettivamente a una maggiore attuazione. La prossima edizione di Rehfram si svolgerà in Camerun, che permetterà di misurare gli sforzi intrapresi.